Descrizione
“La vita di Arsen’ev è una sinfonia di percezioni che procede maestosa, larga e interminabile come la terra che il suo protagonista attraversa. Non c’è una vera e propria storia – non cercate un arco narrativo, uno sviluppo: in queste sue memorie, Arsen’ev inanella un certo numero di episodi significativi, ma significativi più per ciò che vi ha percepito o imparato che per gli avvenimenti in sé, e li mette in ordine cronologico, intervallandoli con riflessioni sui grandi temi buniniani – la natura, l’amore, la morte, la Russia perduta e il suo spirito “autentico” e verace. Aggiungete a tutto questo una lingua in festa, che sa cogliere i particolari e restituirli in modo vivido, e avete la Vita di Arsen’ev. Lo scrittore, per Bunin, non è un narratore, un raccontatore di storie: è un osservatore. Di cose, sentimenti, comportamenti. Egli si mette a scrivere quando gli sembra d’aver colto un particolare che ad altri è sfuggito: per esempio, che i bordi delle nuvole sono lilla. In un brevissimo racconto del 1924, intitolato Libro, scrive: «Ma perché inventare? Perché le eroine e gli eroi? Perché proprio il romanzo, la novella, il racconto con l’intreccio e la catastrofe, secondo un dato e convenuto modello?» Scrivere vuol dire fermarsi, intingere il pennino e continuamente domandarsi, come fa Arsen’ev: «che cosa è mai la mia vita in questo incomprensibile, eterno e immenso mondo che mi circonda, nella sconfinatezza del passato e del futuro (…) circoscritta da un limite di tempo e di spazio dato a me personalmente? (…) è un succedersi di giorni e di notti, di opere e di riposo, di incontri e di conversazioni, di piaceri e dispiaceri che talvolta chiamiamo avvenimenti; è un disordinato accumularsi di impressioni, quadri e immagini…»
e così via, fino all’ultima, cruciale domanda: perché? Qual è il senso di tutto questo? Arsen’ev, nelle pagine che seguono, se lo domanda più di una volta. E, prima di lui e con lui, se l’è domandato per tutta la sua lunga, tribolata vita, anche Ivan Bunin.”
(dalla Prefazione di Andrea Tarabbia)