Descrizione
«Per più di un anno Kolčak aveva lottato con il destino e con se stesso, recitando una parte per la quale non era adatto in una società verso la quale non nutriva interesse. Aveva alimentato false speranze, si era fidato di uomini indegni, aveva commesso errori imperdonabili. Gli ultimi due mesi li aveva trascorsi sotto costrizioni dolorosissime e umilianti, rinchiuso in un vagone ferroviario come un animale selvatico in gabbia, costretto a sopportare soprusi, disprezzi e ritardi, senza che nulla potesse distrargli la mente se non il panorama da incubo della sconfitta che si srotolava senza fine lungo il Trakt sotto di lui. Era sprofondato rapidamente da una grande altezza in un fallimento totale, totalmente impotente. Ora era un prigioniero con davanti la morte certa.»