Nel vortice del dominio

di Marco Testi – L’Osservatore Romano – 10 Gennaio 2025

L’ultima fatica narrativa dello scrittore tedesco Martin Mosebach, Krass (Milano, Medhelan, 2024, pagine 492, euro 32, traduzione di Matteo Galli), richiama fin dal titolo la durezza, la volgarità, la materialità, ma anche la figura di Marco Licinio Crasso, uno dei triumviri, il più ricco, che assieme a Giulio Cesare e Gneo Pompeo gestirono il potere dal 6o a.C. dividendosi di fatto l`impero. E il protagonista, ma anche il personaggio ostensivo, che aleggia nei luoghi e nei tempi del romanzo anche quando fisicamente non c`è, è un uomo che assomma in sé il denaro e un potere che va oltre il possesso materiale, affondando le sue radici nell`ossessione, nella fascinazione interpretata etimologicamente come magia, fattura che lega irreparabilmente. Nelle tre parti in cui è diviso il romanzo, Krass è una presenza che diviene specchio di un potere nefasto ma nel contempo latore di un messaggio più profondo: i rapporti umani sono molto più complessi (e però anche legati all`animalità) di quanto l`Occidente razionale e deterministico ci abbia portato a credere. Come accade spesso nella narrativa di Mosebach, lo scenario del racconto è internazionale, e parte (non è la prima volta) da una Napoli apparentemente turistica ma anche iniziatica per alcuni personaggi, soprattutto il segretario Jiingel, in cui si incrociano destini che somigliano ai percorsi borgesiani e calviniani ma che rimandano anche a Il signore di San Francisco di Ivan Bunin. E ad alcuni signori dei mercati d`oggi, da Jen-Hsun Huang a Musk. Il potere è quello del genio, non solo del Creso (e si noti l`assonanza con Krass) di turno, ma di un sedicente genio la cui forza «consiste nel sottomettere la realtà secondo il proprio volere». E in realtà si ha l`impressione di inoltrarsi in un percorso in cui la volontà (e Schopenhauer qui sembra fare capolino) diviene divinità fine a se stessa, senza più uno scopo umano. È una tirannia, quella di Krass, che non cerca solo il compenso materiale: le donne lo attirano in virtù di un attimo di fascinazione, o di una sorta di patto, ad esempio quello con la moglie, di indifferente sudditanza verso la sua onnipotenza. Non deve essere cercato, non deve sentire su di sé la paradossale finitudine di una realizzazione. Krass non vuole essere toccato da una comunicazione umana, troppo umana, non desidera essere avvicinato, ma solo sfiorato, o adorato proprio perché assente, come se avesse intuito che il suo calarsi nel tempo e nello spazio significherebbe, subito dopo, la sua assimilazione al qualunque e al limitato. È impossibile dire l`essenza di Krass, che appare come un mistero trascendente ma anche come un barbaro, o un uomo della natura incontaminata, «dotato di una primordiale affinità con gli elementi». La sua forza non lo abbandona neanche nella parte finale del racconto, quando sembra rivelarsi la verità di un fallimento che affiora dalla meccanica delle carte di credito, delle fredde risposte degli sportelli automatici delle banche. Il crepuscolo del dio Krass non è un precipitare vorticoso nel fallimento e nel caos, ma nella apparizione epifanica del povero accovacciato sul marciapiede della ricca strada come possibile vincitore su quel caos fatto di numeri, calcoli e aspettative: un po` come nella visione della casa del miserabile del paese di Sotto il sole di Satana di Bernanos in cui il sospetto della giovane protagonista è che quel povero sia l`unico uomo davvero libero. I rapporti umani, suggerisce «Krass», sono molto più complessi (e però anche legati all`animalità) di quanto l`Occidente razionale e deterministico ci abbia portato a credere.


Krass

Il prezzo originale era: 32,00 €.Il prezzo attuale è: 29,00 €.

Ralph Krass è il nome di un uomo d’affari potente e narciso. Quando a Napoli Lidewine, la bellissima assistente belga di un mago avventuriero, entra nella sua cerchia e gli resiste, lui le propone un insolito patto. Il tutto viene osservato dal suo segretario, lo sfortunato dottor Jüngel, con uno sguardo pieno di invidia e gelosia. Il tempo passa e la ruota della fortuna di Krass gira. Un uomo mutato riesce a ricomporre i pezzi del mosaico di una vita dal suo rifugio nella provincia francese. Krass è romanzo che travolge per opulenza, cura dei dettagli e ossessione per la bellezza, ma è anche un romanzo sul modo in cui il passare del tempo trasforma le persone, sull’amore, sulla perdita e sul magico, cioè imprevedibile, ritrovarsi.


Introduzione di Vito Punzi
Traduzione di Matteo Galli

Pagine: 496


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L’Osservatore Romano – Marco Testi


 

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