• Saint-John Perse

    Pseudonimo del poeta francese Alexis Saint-Léger Léger (Saint-Léger-les-Feuilles, Guadalupa, 1887 - Giens, Varo, 1975), noto anche, in diplomazia, col nome di Alexis Léger. Discendente da coloni francesi trapiantati nelle Antille dal sec. 17º, completò gli studî a Pau e a Bordeaux dove scrisse le prime poesie ispirate al paesaggio esotico dell'isola natale (Éloges, 1911). Nel 1905 conobbe P. Claudel che lo orientò verso la carriera diplomatica; capo di gabinetto sotto il ministro A. Briand (1925-31), ne condivise il progetto di una federazione europea; segretario generale del ministero degli Affari esteri (1933), stretto collaboratore di G. Bonnet, partecipò al convegno di Monaco (1938). Destituito dal governo di Vichy per la sua ostilità al nazismo, andò esule negli USA (1941-57), dedicandosi ai viaggi e all'attività letteraria, dopo che, per tutta la sua carriera diplomatica, si era volutamente astenuto da ogni pubblicazione. A grande distanza dal suo primo poema epico, Anabase (1924; una trad. parziale ne fornì G. Ungaretti nel 1931), uscirono così, in rapida successione, il poema Exil (1942), dedicato al poeta A. Mac-Leish, Poème a l'étrangère (1943), Pluies (1944), Neiges (1944), Vents (1946), la sua opera più significativa. Seguirono poi Amers (1957), Chronique (1960), Oiseaux (1963), Chanté pour celle qui fut là (1969). Dopo le Oeuvres complètes (1972) apparve ancora Chant pour un équinoxe (1975). Spirito enciclopedico, nella sua poesia che, attraverso l'uso del versetto, recupera la suggestione del linguaggio biblico, S.-J. P. si avvale di un lessico preciso e a volte raro per celebrare in una prosodia solenne, capace di elevarsi all'epopea, i valori della civiltà e le conquiste dell'uomo. Nel 1960 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura.

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